Il
logo della campagna IQuit, una delle tante manifestazioni di protesta
e boicottaggio contro Apple
Iphone, Ipads, Mac, e chi più ne ha,
più ne metta. I prodotti di Apple stanno straripando in ogni angolo
del mondo, o quasi. La casa statunitense di Cupertino è, con ogni
probabilità, divenuta l'azienda tecnologica più conosciuta in tutto
il pianeta. Ma purtroppo, la celeberrima “mela” non è poi così
gradita a tutti. Anzi, le macchie che si nascondono dietro gli
strabilianti tablet touch o le tanto agognate “app” sono
sconvolgenti. Qui sotto enucleeremo le accuse principali rivolte al
colosso informatico nel corso degli ultimi anni.
Il dramma dei suicidi degli operai
cinesi
Tra il gennaio e il novembre del 2010,
quattordici operai cinesi dello stabilimento di Shenzhen della
Foxconn, azienda manufatturiera che assembla i prodotti di Apple e
altre aziende come Nokia, Dell e Sony, si sono tolti la vita (sei di
loro al di sotto dei vent'anni), con almeno altri trenta che hanno
tentato il suicidio. Il movente era lo stesso per tutti: le disumane
condizioni in cui questi malcapitati operai cinesi erano costretti a
lavorare, tra turni massacranti, stipendi da fame e una soffocante
vita da prigionieri in una vera e propria fabbrica della morte, che
conta oltre 400,000 lavoratori, tutti costretti a vivere all'interno
di essa in spazi ristrettissimi. Giusto due giorni fa la Foxconn, per
evitare ulteriori catastrofi, ha pensato bene di cominciare a
licenziare i “dipendenti a rischio suicidio”. (per maggiori
informazioni leggere qui
http://www.applerumors.it/2013/04/09/foxconn-pensa-di-licenziare-i-dipendenti-a-rischio-suicidio/).
Notare che gli stessi operai sono costretti a rispettare una
“clausola anti-suicidio” al momento della firma del contratto,
oltre che ad indossare patetiche t-shirt ad alcune speciali
manifestazioni con scritto “Amiamo Foxconn” ed altri
inneggiamenti al proprietario, Terry Gou.
In tutto questo, il ruolo di Apple è
fondamentale. Continuando ad aumentare le richieste di beni da
produrre alla Foxconn, l'azienda della mela costringe gli operai
cinesi a lavorari a ritmi sempre più insostenibili, diventando parte
attiva e responsabile in prima persona degli agghiccianti avvenimenti
del terrificante stabilimento di Shenzhen. Ma nonostante un accordo
firmato con la ONG Fair Labour Association, la situazione è
pressoché identica a prima, come dimostrato da un'investigazione
della SACOM (Students and Scholars Against Corporate Misbehaviour) di
Hong Kong.
Inquinamento e rischi per la salute dei
dipendenti
Apple è al centro di numerosi scandali
anche per il suo scarso impegno riguardo al suo impatto ambientale.
Ancora una volta a partire dallo stabilimento della Foxconn, dove un
indagine di Greenpeace e di alcune organizzazioni cinesi ha
dimostrato che vivere nella zona industriale di Shenzhen è pressoché
impossibile, a causa dell'aria irrespirabile e dell'inquinamento da
metalli. E oltre ad un impronta ecologica ben al di sopra del
consentito, ancora più sconvolgenti sono i danni che si ripercuotono
sui dipendenti cinesi per la scarsa politica ambientale di Apple,
tanto che alcuni solventi utilizzati provocherebbero “neuropatia
periferica, spossatezza e intorpidimento degli arti, difficoltà nel
movimento e perdita del senso del tatto”, afferma la Green Choice
Alliance.
E se andiamo a considerare il massiccio
utilizzo di Apple di tantalio, il metallo per cui sono morti decine
di milioni di persone nella guerra del Congo, il conflitto che ha
fatto più morti dopo il due guerre mondiali tra ventesimo e
ventunesimo secolo, e altre pratiche come una spietata
monopolizzazione del commercio, sfruttamento minorile ed enormi
sovraguadagni alle spalle dei cittadini, viene naturale pensare che
la tanto appetibile mela sia, in realtà, avvelenata.
Link utili:
http://applemania.blogosfere.it/2012/01/apple-curiosita-in-cina-pessime-condizioni-per-gli-operai.html
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