mercoledì 17 aprile 2013

 Disney: è davvero un mondo magico?
Cosa si cela dietro i tanto innocui cartoni animati

Presentiamo oggi la Walt Disney, maxi-produttrice dei film per bambini e ragazzi più in voga al momento, oltre che di una vasta gamma di gadgets e pupazzi, a dire il vero neanche molto economici (ma d'altra parte, data la più che rispettabile fama di cui  gode l'azienda i prezzi alti non costituiscono un problema).
Purtroppo anche questa Company non risulta esente da violazioni e soprusi  nei confronti dei lavoratori, ma  esiste qualche azienda di una certa importanza che non sia mai stata citata e nemmeno sospettata di scarsa tutela nei confronti dei lavoratori? Sembra che tristemente non ve ne sia nessuna, e questo è dovuto principalmente al fatto che  il mondo degli affari è un mondo senza scrupoli, dove per soldi molti sarebbero disposti (e l'hanno fatto) a calpestare i più basilari diritti e principi di umanità.
Ma tornando alla Walt Dinsney, ecco alcune accuse:

  • In Cina la Disney è riuscita persino a violare i diritti quasi inesistenti dei lavoratori-schiavi del paese! Infatti, secondo uno studio pubblicato alla fine del 2007 dalla SACOM, associazione per la difesa dei diritti umani di Hong Kong, queste sono le condizioni disumane in cui vivevano i dipendenti Disney: lavoro di oltre 15 ore al giorno per una paga di circa 20 centesimi e  pagamento di una multa nel caso ci si fosse assentati dal lavoro per più di dieci minuti per andare alla toilette. Inoltre i  dipendenti erano esposti a gas velenosi, non avevano alcuna assicurazione contro gli infortuni e nemmeno la pensione. Fino a dodici lavoratori condividevano la stessa stanza nell'azienda e dormivano in letti arrugginiti. Non sono necessari commenti di fronte a queste spaventose violazioni: è evidente che l'azienda è convinta di lavorare non con dipendenti, ma con veri e propri schiavi, oggetti da sfruttare in modo intensivo e poi sostituire appena se ne verifica l'occasione.

  • Ma a scapito di quanto si possa pensare le vittime non sono sempre i lavoratori sottopagati residenti dall'altra parte del mondo, che spesso fatichiamo persino ad immaginare, ma gli stessi "beneficiari" dei prodotti Disney. Riportiamo le accuse citate nel sito http://pbxnero.altervista.org/the-walt-disney-company-in-tribunale-per-violazione-della-privacy/ : "Walt Disney Internet Group, Clearspring Technologies e Warner Bros sono state accusate per aver abusato dei cosiddetti Flash Cookie (nuovo metodo per tracciare le abitudini degli utenti online che archivia più informazioni dei normali cookie). Le società hanno raccolto informazioni su molti utenti anche minorenni. I flash Cookie hanno permesso alle società di raccogliere più dati del normale. Per ogni utente sono stati raccolti oltre 100kb di dati. Ma la cosa peggiore, secondo l’accusa, è che questi dati sono stati condivisi con altri partner. Cosa non menzionata nell’informativa della privacy della società. I visitatori infatti non vengono assolutamente informati della condivisione di questi dati".

Si ricava quindi che anche la tanto amabile azienda dei cartoni animati non è poi così  degna di nota come poteva sembrare di primo acchito.
Cosa si può dire di fronte a tutto questo? Certamente una cosa: peccato per tutti quei bambini, e non solo, che continuano a considerare il "magico" mondo della Disney come un paradiso di felicità e divertimento.

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