domenica 21 aprile 2013

 Bayer: curare i ricchi uccidendo i poveri
Utilizzare cavie umane per gli esperimenti non è mai stato così conveniente

Per chi non si aspettasse che anche le industrie farmaceutiche siano coinvolte in turpi crimini, simili a quelli già citati per le altre multinazionali, allora quello che stiamo per riportare vi lascerà probabilmente sconvolti. Infatti una delle più potenti case farmaceutiche, la Bayer, è stata imputata più volte, tra le tante nefandezze, di condurre veri e propri esperimenti su cavie umane, testando farmaci e terapie direttamente su malati o poveri. Come potete vedere qui la situazione diventa decisamente drammatica. 

BAYER AG, fondata in Germania nel 1863 da Friedrich Bayer e Johann Friedrich Weskott, riuscì a conquistarsi rapidamente un posto tra le più importanti case farmaceutice grazie soprattutto alla commercializzazione dell'aspirina e dell'eroina. Soffermiamoci brevemente su quest'ultima:

  • L'eroina, un derivato dell'oppio, viene sintetizzata per la prima volta nel 1874 dal ricercatore C.R. Wright, il cui intento era ottenere una molecola efficace per la cura di varie patologie, tra cui tubercolosi, tosse e altre malattie respiratorie.Purtroppo però nessuno, a parte qualche farmacologo, la considerava una sostanza a forte rischio di dipendenza. Contro ogni previsione di lì a qualche tempo l'eroina finì per diventare un'emergenza sanitara: nel 1905 la città di New York consumava circa due tonnellate di eroina all'anno mentre in Cina sostituì l'oppio. Il fenomeno si estese poi rapidamente in altri paesi, come Egitto ed Europa, causando danni gravissimi alla popolazione: con il consumo, infatti, aumentava anche la tolleranza, rendendo così necessaria una dose sempre maggiore per ottenere l'effetto cercato ed evitare crisi di astinenza.Di fronte a una tale catastrofe (sempre più ampie fasce della popolazione consumavano consistenti quantità di eroina) i governi corsero ai ripari: per primi gli Stati uniti, vietandone la produzione, seguiti poi dagli altri Paesi, per ultimi Cecoslovacchia e Portogallo.

Ma ora torniamo all'argomento iniziale, ovvero la  sperimentazione dei farmaci su esseri umani:
la sola frase basta a far inorridire, e a questo punto sorge spontanea la domanda: perchè sugli umani e non sugli animali ?
Su questo c'è da dire che tristemente la Bayer ha notevoli vantaggi nel testare direttamente su umani le proprie terapie, in questo modo infatti è possibile ottenere risultati più attendibili circa la validità di un farmaco, visto che gli animali possono rispondere in maniera diversa al trattamento. Inoltre in India molti poveri si propongono volontariamente per gli esperimenti pur di ottenere cure gratis, mentre altri non sono consapevoli dei potenziali rischi a cui li sottopone l'azienda. D'altro canto cosa spinge di più la Bayer ad agire in questo modo sono i ridicoli indennizzi da pagare in caso di morte dei test: non a caso la si ritiene responsabile, insieme ad altre industrie farmaceutiche, di 1700 decessi in India solo negli ultimi 4 anni: una situazione spaventosa.
Questo però avviene perchè non si stabiliscono adeguati risarcimenti in caso di morte, come avviene negli Stati Uniti e in Europa; questo scoraggerebbe sicuramente l'azienda dal continuare i suoi pericolosi esperimenti.
Non a caso, come è riportato nel sito http://www.ilcambiamento.it/medicina/bayer_crimini_case_farmaceutiche_india.html "Le principali aziende farmaceutiche occidentali  hanno speso 40 miliardi di sterline nel 2010 in ricerca e sviluppo e, a livello globale, stanno portando avanti circa 120mila test in 178 paesi". 
Si tratta di dati emblematici, che fanno capire quanto sia importante da parte dei governi, ma non solo, affrontare adeguatamente il problema, perchè i diritti umani vanno rispettati in qualsiasi nazione e a qualsiasi costo, anche negli  Stati "democratici" dei Paesi in via di sviluppo.
Sarebbe una buona idea informare il più possibile chi ci sta intorno su queste atroci violazioni e organizzare proteste e campagne di sensibilizzazione, perchè il rispetto dei diritti umani costituisce la base del vivere civilmente.



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